NANDA VIGO

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BIO

NANDA VIGO

Nanda Vigo (1936 – 2020) nasce a Milano e si laurea all’Institute Polytechnique di Lausanne. Dal 1959 inizia ad esporre le sue opere in gallerie e musei in Europa e in Italia. Prende parte al Gruppo Zero, con cui espone tutt’ora, oltre alle collaborazioni con Gio Ponti e Lucio Fontana.

Nel 1965 cura la leggendaria mostra “ZERO avantgarde” nello studio di Lucio Fontana a Milano. Nella sua attività Vigo opera con un rapporto interdisciplinare tra arte, design, architettura, ambiente, è impegnata in molteplici progetti sia nella sua veste di architetto che di designer che di artista. Quello che contraddistingue la sua vivace carriera è l’attenzione e la ricerca dell’Arte, che la spinge ad aprire collaborazioni con i personaggi più significativi del nostro tempo ed a intraprendere sempre progetti volti alla valorizzazione dell’Arte come la mostra “Italian zero & avantgarde 60’s” al MAMM Museum di Mosca nel 2011.

Nel 2014/2015 espone al Guggenheim Museum di New York, al Martin-Gropius-Bau di Berlino e allo StedelijkMuseum di Amsterdam nelle retrospettive dedicate a ZERO. Tra il 2013 e l’inizio del 2016 realizza diverse personali: “Nanda Vigo LightsForever”, Galleria Allegra Ravizza, Lugano, “Affinità elette” al Centro San Fedele di Milano e in seguito alla Fondazione Lercaro di Bologna, “Zero in the mirror” alla Galleria VolkerDhiel di Berlino, oltre a quella più recente “Nanda Vigo” alla galleria Sperone Westwater di New York.

Ha partecipato alla XXI Triennale (21st Century. Design After Design) e nel 2016 ha presentato la sua prima opera monumentale, “Exoteric Gate”, esposta nel cortile Ca’ Granda dell’Università degli Studi di Milano. Nel 2017 partecipa alla mostra “Fantasy access code” a Palazzo Reale di Milano e al K11 Museum di Shanghai in collaborazione con Alcantara, a “SocleduMonde, Biennale 2017” all’HeartMuseum di Herning in Danimarca e alla mostra “Lucio Fontana. Ambienti/ Environment” a Pirelli Hangar Bicocca, Milano.

Una designer poliedrica, con una straordinaria capacità di ricerca e progettazione di interni che ha utilizzato Alcantara per realizzare diversi progetti creativi per “soluzioni azzardate di andamento soft e continuativo”

CODICE DI AVVIAMENTO FANTASTICO 2017

In “Codice di avviamento fantastico. Alcantara e 6 artisti in viaggio nell’Appartamento del Principe”, (Milano, Palazzo Reale, 28 marzo – 30 aprile 2017), promossa e prodotta dal Comune di Milano – Cultura, Palazzo Reale e Alcantara, Nanda Vigo, insieme ad altri 5 artisti internazionali ha reinterpretato in chiave contemporanea uno spazio dalle importanti connotazioni storiche, l’Appartamento del Principe. Ne è risultato un percorso corale, poliedrico e unitario, costruito come una successione di “camere delle meraviglie” che ha permesso di far rivivere l’Appartamento quale infinito serbatoio di ispirazioni.

In questa esposizione, l’ouverture della mostra è stata affidata a Nanda Vigo con CRASH (in the Royal Palace), un intervento realizzato esplorando la grande varietà di lavorazioni e tonalità di Alcantara, che destabilizza il visitatore ancor prima dell’ingresso nel cuore vero e proprio della mostra.

La prima sala è il “via”, come accade nei giochi da tavola: un’astronave è precipitata a Palazzo Reale incastonandosi tra le pareti della stanza, lo sfondamento ha aperto un varco verso un nuovo mondo fatto dei colori sfavillanti di un giardino alieno, dove zampilla una fontana di luce.

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PROGETTO ALCANTARA – MAXXI / STUDIO VISIT NANDA VIGO

Nel contesto del progetto Alcantara – MAXXI / Studio Visit, in cui un designer affermato propone la sua interpretazione personale di un’opera della collezione permanente, Nanda Vigo ha presentato al Museo MAXXI l’installazione “Arch/arcology” (2-25 febbraio 2018). Nanda Vigo ha portato al MAXXI uno spazio in cui i visitatori possono entrare e muoversi, che nasce come omaggio al visionario architetto Paolo Soleri, fondatore di Arcosanti (Arizona, 1970) e ideatore del concetto di “Arcologia” (architettura più ecologia), ovvero un percorso etico di sviluppo tra uomo e risorse naturali.

Nella lettura della progettista, un grande disegno realizzato da Soleri rivive in una dimensione del tutto originale e la bidimensionalità della carta si trasforma in uno spazio immersivo, facendoci davvero entrare nel progetto. Per il pubblico è un’occasione unica di entrare nel vivo della lettura critica di un autore che tributa un personale omaggio a un maestro del passato.

Al centro della sala, composta da tre pareti pensate come un fondale nero aperto frontalmente, la designer ha pensato una scultura che rappresenta Single Cantilever bridge, un progetto di Soleri degli anni ’60, mentre sulle pareti vengono esposti gli sviluppi tridimensionali di alcuni lavori che l’architetto ha rappresentato solo in pianta.

Come suono di fondo dell’installazione, la Vigo ha scelto una selezione di brani di Franco Battiato “perfettamente intonati all’opera di Soleri”.

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